Io sono un’impostora. O forse no. Oppure sì

Tempo fa ho letto un bell’articolo di Annamaria Testa che parla di questo curioso disturbo noto come “sindrome dell’impostore”. Come sempre succede quando si leggono i sintomi di una malattia, mi sono autodiagnosticata una sindrome dell’impostore cronica e recidivante.

Pure io, come si legge nell’articolo, malgrado i riconoscimenti mi sento sempre in pericolo di smascheramento. Anche se lavoro per lo stesso cliente da anni, ogni volta che mi affida un nuovo incarico dico a me stessa: “Questa volta si accorgerà che è tutto un bluff”. Se mi ringraziano per la qualità del lavoro, il mio primo pensiero è: “La prossima volta li deluderò”.

Se poi si tratta di un nuovo cliente, o di qualcosa che non ho mai fatto, ecco che si aprono le cateratte dell’ansia: “Non sono assolutamente in grado. Questo è troppo per me. Non ce la farò mai. Farò una figuraccia…”.

All’apparenza, dunque, il mio caso rientra perfettamente nel quadro clinico della sindrome.

MA

Di questa sindrome soffrono le persone davvero capaci, che pensano (a torto) di non meritare i riconoscimenti e covano un costante senso di inadeguatezza. Dunque, se io mi rivedo in questo è perché mi ritegno una persona capace che pensa di non meritare i riconoscimenti ecc… Allora io ho un’alta opinione di me, talmente alta da ritenere di soffrire di una sindrome tipica delle persone capaci? Ma, se ho un’opinione così alta di me stessa, non corrispondo affatto al profilo di persona capace che si sottovaluta, quanto piuttosto a quello di una persona non-capace che si sopravvaluta. Dunque non soffro di sindrome dell’impostore, ma sono realmente non-capace. Quindi i complimenti che ricevo, e che mi paiono immeritati, sono immeritati davvero, visto che (come ho appena dimostrato) io sono una persona non-capace. Ma se penso questo, forse è perché mi sottovaluto, visto che a conti fatti i complimenti arrivano… Allora forse soffro della sindrome dell’impostore, di cui soffrono le persone davvero capaci (loop).

CHE COSA SI DEDUCE DA TUTTO QUESTO?

Prima regola per un’uso corretto dell’Internet. Se pensi di soffrire di un disturbo o di una malattia, mai, mai, MAI cercare informazioni su Google!


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